MIT: con la meccanica quantistica si potrà “inviare una particella (e non solo) nel passato”

Quando Seth Lloyd, un fisico del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha messo su carta per la prima volta le sue idee sui cicli temporali quantistici, non aveva considerato tutte le conseguenze. Per prima cosa, non aveva previsto le innumerevoli e-mail che avrebbe ricevuto da aspiranti viaggiatori nel tempo che chiedevano il suo aiuto. Se avesse potuto ritornare al passato con una macchina del tempo, scherza, “probabilmente non l’avrebbe fatto”.

Purtroppo, Lloyd,  almeno per ora, non rivisiterà gli anni passati. Avviso spoiler: nessuno tornerà indietro nel tempo nel corso di questo articolo. Ma le particelle? Questa è un’altra questione.

Percorsi teorici verso il passato chiamati cicli temporali sono stati a lungo ipotizzati dai fisici. Ma poiché erano viziati da impraticabilità e paradossi, sono stati liquidati come impossibili per altrettanto tempo. Ma ora Lloyd e altri fisici hanno iniziato a dimostrare che nel regno quantistico questi cicli con il passato non solo sono possibili, ma anche fattibili sperimentalmente. In altre parole, presto proveremo effettivamente a mandare indietro una particella nel tempo.

E, quando questo accadrà, sarà solo il primo passo, scrive Miriam Frankel sulla rivista New Scientist “Se questo avrà successo, solleverà la possibilità di essere in grado di inviare, se non persone, almeno messaggi sotto forma di segnali quantistici, indietro nel tempo. Ancora più importante, studiare questo fenomeno ci porta al cuore di come causa ed effetto funzionano davvero, cosa significa la teoria quantistica e forse anche come possiamo creare una teoria sul funzionamento dell’universo”.

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In copertina una scena del film Ritorno al futuro (Back to the Future), film del 1985  diretto da Robert Zemeckis interpretato da Michael J. Fox e Christopher Lloyd.