Una “Porta Alchemica” al centro di Roma
Al centro di Roma una “Porta Magica” sconosciuta alla maggior parte dei visitatori della città.
E’ una “Porta Magica ” abbastanza famosa per i romani ma di solito neanche notata dai viaggiatori che visitano Roma. Nel quartiere centrale di Piazza Vittorio, all’interno del parco, i resti di una vecchia villa rivelano una Porta Magica o Alchimista, un portale nel mondo reale e segreto dell’alchimia del 1600.
Pieno di simboli e iscrizioni, fu costruito durante i primi anni del 1600 dal marchese romano Massimiliano Palombara, membro di un gruppo di persone conosciute come “Gli Alchimisti di Palazzo Riario” che si riunivano intorno alla corte romana di Cristina, la Regina Reggente di Svezia. Christina era un’ardente sostenitrice dell’alchimia e della scienza, e pensatori e luminari scientifici come Rene Cartese e Athanasius Kircher si trovavano spesso nella sua corte italiana insieme a appassionati di alchimia come Palombara.
La Porta Alchemica è l’unica rimasta delle cinque porte della villa di Palombara. Secondo la leggenda, il marchese incontrò un alchimista a una cena che gli disse che poteva usare una certa erba per trasformare i metalli in oro. Al mattino l’alchimista (Giuseppe Francesco Borri, una sorta di Zelig alchemico) se n’era andato ma aveva lasciato dietro di sé alcuni fiocchi d’oro, prove apparentemente delle sue trasformazioni di successo, e un foglio indecifrabile, la “ricetta” per la trasformazione. La leggenda vuole che poiché il marchese non era in grado di decifrarla, abbia scritto la ricetta sulle porte della villa nella speranza che qualcuno potesse capirla e svelare l’arcano.
Il mistero e le credenze occulte circondano ancora la porta e un simbolo criptico sopra la porta le alimenta. Ma naturalmente, per la maggior parte dei visitatori di Roma, è solo un’altra misteriosa rovina.
Attualmente, l’affascinante monumento è incastonato in un muro, alle spalle dell’imponente ninfeo Trofei di Mario, sorvegliato perennemente da due statue del dio egizio Bes, rinvenute negli scavi del Quirinale di fine Ottocento, in attesa che qualcuno decifri quello che, fino a oggi, si è rivelato un impenetrabile enigma.
Foto Di Sailko su Wikipedia