L’isola dove puoi andare solo se invitato

Ni’ihau, isola delle Hawaii
Ni’ihau, la più piccola isola hawaiana abitata, può sembrare la meta tropicale ideale – dopo tutto, ospita palme ondeggianti, specie animali rare e praticamente nessun turista – ma non lo è. Questo perché questa isola del Pacifico di 180 kmq è off-limits per gli estranei.
Ni’ihau fu venduta dal re delle Hawaii Kamehameha nel 1863 all’importante famiglia Robinson – ricchi proprietari di piantagioni. L’isola è vietata agli estranei dal 1915, ufficialmente per impedire che possa essere contagiata da epidemie varie.
Tuttora l’isola è proprietà privata degli eredi della famiglia Robinson e il divieto di accesso permane.
La vita sull’isola
La vita sull’isola isolata è insolita: i suoi circa 130 abitanti permanenti, tutti nativi hawaiani, vivono sull’isola senza dover pagare l’affitto e fanno a meno di strade asfaltate, servizi telefonici, impianti idraulici, acqua corrente o negozi. Cavalli e biciclette forniscono il trasporto, l’energia solare fornisce l’elettricità e le chiatte consegnano generi alimentari dalla vicina Kaua’i. Fino a qualche anno fa sull’isola c’erano in funzione 2 camion per il trasporto dei materiali finché un giorno si sono scontrati tra loro rompendosi e da allora sono stati abbandonati.
I bambini di Ni’ihau per studiare vanno in canoa alla vicina isola di Kauai ogni settimana per frequentare la scuola.
Ha sfiorato la storia….
Anche se piccola, l’isola è stata a un passo da entrare nella storia. Nel 1944, il presidente degli Stati Uniti Franklin D Roosevelt considerò Ni’ihau come una possibile posizione per la sede delle Nazioni Unite.
Per vedere l’isola
La Guardia Costiera pattuglia l’isola per garantire che non si tentino sbarchi. Nessuno è autorizzato a visitare senza un invito di qualcuno degli abitanti dell’isola.
Al di fuori di questa remota possibilità, gli unici modi per poter vedere Ni’hiau (ma da lontano) sono i tour in elicottero sull’isola o i tour in barca al largo della costa, organizzati da agenzie hawaiane.
Foto: Wikipedia.org
Fonti: Quora.com; Wikipedia.org