La storia avventurosa della testa di Ade rapita.
Ora esposta nel Museo di Aidone, è al centro di una storia che sembra uscita da un romanzo.
La storia recente della testa di Ade, il dio greco degli Inferi, una testa in terracotta policroma di età ellenistica, è tra le vicende più rocambolesche e affascinanti legate ai reperti archeologici.Proviene dal parco archeologico di San Francesco Bisconti a Morgantina, in provincia di Enna.
La Testa di Ade è molto pregiata, anche per i colori che ha conservato e che la rende unica nel suo genere: il rosso mattone nei capelli e il blu nella barba riccioluta.
La testa fu rubata alla fine degli anni Settanta dall’area archeologica di Morgantina e venduta al Getty Museum. ed è da qui che inizia la storia.
La storia di Serena, Ade e Getty
Serena Raffiotta è una giovane archeologa. Figlia di un magistrato che ha speso un grande impegno per combattere i tombaroli, ha appreso l’amore per gli oggetti d’arte che i nostri antenati ci hanno lasciato.
Serena, in vista della laurea in lettere classiche, effettua uno studio di catalogazione di reperti che emergono dagli scavi di Morgantina, un’antica città siculo-greca, nei pressi di Aidone. Tra i reperti Serena scopre un frammento di colore blu che sembra un ricciolo. Colpita dalla sua particolarità, lo fotografa e inserisce la foto nella sua tesi di laurea.
E tutto sarebbe potuto finire qui. Serena non sapeva che il ricciolo che aveva colpito la sua attenzione proveniva da una testa preziosissima, unica, la testa policroma di Ade, dalla barba blu e dai capelli rossi…
Ma il caso vuole che due anni dopo Serena regali una copia della sua tesi ad una collega, Lucia Ferruzza, reduce da una visita al Getty Museum di Los Angeles. Lucia vede la foto e associa quel ricciolo alla testa di Ade che ha visto esposta a Los Angeles.
Coincidenza? Pura rassomiglianza? Magari il dubbio resterebbe senza risposta se non accadesse che un altro giovane ricercatore, questa volta statunitense, non trovasse a distanza di qualche altro anno nei depositi degli scavi archeologici di Morgantina una scatoletta contenente altri tre riccioli, uno blu come il primo e gli altri due rossastri.
Un ricciolo magari è poco, ma quattro sono veramente troppi per non indurre il sospetto che siano parte della preziosissima testa policroma. E la prova definitiva è che, applicandoli alla testa, combaciano!
A questo punto al Getty Museum non resta che riconoscere che la testa di Ade è stata acquistata tramite trafficanti d’arte che l’hanno trafugata da Morgantina e restituirla al Museo di Aidone.
Se passate dal Museo di Aimone (vi assicuro, ne vale la pena) potrete ammirare la testa di Ade e altri oggetti legati ad altre storie meravigliose.
Racconto di Bruno Patierno
Foto: pagina Facebook del Museo di Morgantina
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