Francia. Marine Le Pen condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici

È accusata assieme ad altri di aver fatto pagare all’Unione Europea costi del suo partito
Un tribunale di Parigi ha dichiarato la leader del Front National (il principale partito di destra francese) colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici. È stata condannata a cinque anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria, il che le sbarra la strada alle elezioni presidenziali del 2027.
Marine Le Pen è stata inoltre condannata a quattro anni di carcere, due dei quali sospesi, con decorrenza immediata.
Marine Le Pen che nel passato si è candidata tre volte senza successo alla Presidenza della Repubblica francese, è stata ritenuta colpevole, insieme ad altri otto deputati al Parlamento europeo tra il 2012 e il 2017, di appropriazione indebita di fondi pubblici, per una perdita complessiva di 4,6 milioni di euro. Anche il Rassemblement National (ex-FN) è stato dichiarato colpevole. I nove deputati e dodici assistenti hanno firmato “contratti fittizi” ed è evidente l’esistenza di un “sistema” all’interno del partito, ha dichiarato la presidente del tribunale, Bénédicte de Perthuis.
L’accusa in sostanza è che gli imputati facevano pagare all’Unione Europea contratti fittizi con persone che in realtà non lavoravano nell’ambito degli incarichi europei bensì per il partito. Il partito quindi faceva pagare all’Unione Europea i suoi costi per un totale stimato di 4,6 milioni di euro.
“È stato accertato che tutte queste persone in realtà lavoravano per il partito, che il loro parlamentare non aveva assegnato loro alcun incarico ” , ha spiegato il giudice, “e che si spostavano da un parlamentare all’altro”. “Sembra necessario combinare le pene di ineleggibilità con l’esecuzione provvisoria”, ha spiegato il giudice presidente. ” Questo serve a garantire che i funzionari eletti, come tutti gli altri lindagati, non beneficino di trattamenti preferenziali.”
I dodici assistenti processati insieme ai deputati sono stati giudicati colpevoli anche di ricettazione poiché “al Parlamento europeo è stata attribuita la responsabilità” delle persone che in realtà lavoravano per il partito.
A sostegno di Marine Le Pen e contro la sentenza si sono subito schierati il presidente ungherese Orban, quello russo Putin, il ministro italiano Salvini.
Foto: Marine Le Pen dal suo profilo Instagram

