“Rearme Europe”: a che servono gli 800 miliardi?

Una serie di domande a cui sarebbe interessante avere delle risposte.
L’Unione Europea sembra orientata a finanziare il potenziamento dell’arsenale bellico dei Paesi dell’Unione prevedendo una dotazione di 800 miliardi di euro per rafforzare la spesa militare nei prossimi anni. Questa decisione solleva una serie di questioni etiche e sociali ma fa sorgere anche una serie di domande sul merito della scelta:
- Servono 800 miliardi? Allo stato attuale la scelta risulterebbe giustificata dalla necessità di proteggersi da un vicino ostile (la Russia). Ma servono 800 miliardi? Nel 2024 il budget degli armamenti già di soli 4 Paesi tra i 27 dell’Unione Europea (Germania, Francia, Italia, Polonia) è stato superiore di gran lunga rispetto a quello della Russia (213 milioni contro 146): vedi l’articolo sui bilanci militari dei principali Paesi
- A chi andranno gli 800 miliardi? Allo stato attuale, circa la metà della spesa in armi da parte dei Paesi UE va all’industria statunitense. Non sarebbe più sensato anziché comprare armi dagli Usa potenziare l’industria della difesa europea?
- Aumenterà la dipendenza dagli USA? I sistemi di armamento acquistati dagli Stati Uniti, in particolare gli aerei, dipendono dal software dei fornitori Secondo un timore diffuso in Germania e non solo i fornitori potrebbero, volendo, “spegnere”, disattivare gli apparecchi (il cosiddetto “Kill Switch”). La questione riguarda tra l’altro gli aerei F-35. l’Arabia Saudita ha rinunciato all’acquisto dalla Lockeed proprio per queste ragioni L’Italia ne ha già 35 ed ha un piano di acquisti che li porterà a 70.. Vedi l’articolo sugli acquisti italiani di questi aerei
- Ha senso sostenere il riarmo dei singoli Paesi? Attualmente ogni Paese dell’UE ha un proprio esercito indipendente dagli altri e il finanziamento “Rearme Europe” non cambia questa situazione. È come se gli USA non avessero un esercito nazionale ma avessero tanti eserciti separati, uno per ciascuno dei 50 Stati..
Foto: Immagine pubblicitaria del Risiko, Editrice Giochi
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