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Heilbronn, la città dove sta nascendo la risposta tedesca a USA e Cina per l’AI.

Redazione da Redazione2 min. tempo di lettura

Il governo tedesco investe, assieme a grandi aziende, molti soldi nel campo dell’intelligenza artificiale. Un enorme laboratorio è in costruzione nel sud del paese per competere con gli Stati Uniti e la Cina. .

Nella zona industriale di Heilbronn, nel sud della Germania,  si trova  l’embrione del più grande laboratorio tedesco dedicato all’intelligenza artificiale (AI). Spazi di coworking, in cui industriali e specialisti tecnologici stanno cercando la via tedesca alla rivoluzione dell’AI. L’obiettivo: preservare la competitività dell’economia tedesca, in particolare delle piccole e medie imprese, attraverso software che utilizzano l’apprendimento automatico. Lo racconta il giornale di Monaco di Baviera Sueddeutsche Zeitung

Qui la Germania sogna di competere con gli Stati Uniti e la Cina, i due pesi massimi del settore. L’AI  potrebbe automatizzare i compiti di ufficio di routine, aumentare la produttività delle fabbriche, scrivere testi e righe di codice informatico. E spingere così le imprese  in una nuova dimensione.

A Heilbronn nascerà l’Innovation Park Artificial Intelligence (Ipai), un progetto condotto sotto la guida del gruppo Schwarz – il proprietario dell’insegna Lidl – che investe somme colossali per affermarsi come un attore imprescindibile della rivoluzione digitale. Qui, tutti i tipi di aziende si incontrano: Porsche, Schunk (costruttore di macchine specializzato in tecnologie di serraggio e sistemi di presa),  lo sviluppatore di software Mmmake del gruppo Schwarz…

Le aziende dell’Ipai formano una grande rete pensata per beneficiarne ciascuna. E per finanziare la loro missione, possono contare sul sostegno delle due più grandi fortune della Germania: Dieter Schwarz, il capo di Lidl e degli ipermercati Kaufland, e Susanne Klatten, che detiene quasi la metà del gruppo BMW. 

La ricerca è concentrata sullo sviluppo delle reti neurali – strutture informatiche ispirate al cervello umano- che hanno rivoluzionato il settore dell’AI. Le reti neurali sono in grado, per esempio, anche di imparare a riconoscere la forma degli oggetti.

A Heilbronn la rivalità tra le aziende non è d’obbligo, a quanto pare. “Decine di nuovi strumenti e idee escono ogni giorno, spiega Martin May, uno dei leader del progetto. E poiché lavoriamo tutti con questi strumenti, e li testiamo, la vicinanza consentita dall’Ipai è una vera risorsa. Questo ci permette di scambiare le nostre esperienze. ”

Anche gli altri centri di AI europei, come quello di Parigi, non sono percepiti come concorrenti. Gli unici veri avversari sono gli Stati Uniti e la Cina. L’Ipai vuole servire come interfaccia tra le tecnologie all’avanguardia e i produttori tedeschi di auto e macchine.

Le start-up sono parte integrante dell’ecosistema. L’incubatore Campus Founders è installato non lontano da lì; l’anno scorso ha portato più di trenta start-up in concorsi di pitch. 

Così, mentre negli altri Paesi europei si discute animatamente sui pro e i contro dell’AI, la Germania si attrezza a competere con USA e Cina con l’ambizione di diventare leader dell’Europa nel campo.

Nella foto: il Centro congressi di Hellbron, foto di Ansgar Scheffold

 

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