L’invisibile Padiglione Reale nella Stazione Centrale di Milano

Redazione da Redazione2 min. tempo di lettura

Ogni giorno 300.000 viaggiatori passano attraverso la Stazione Centrale di Milano. Quasi tutti loro non sanno  che dietro alcune porte chiuse  si nasconde la stanza più lussuosa ed esclusiva dell’edificio, il Padiglione Reale.

Entrando oggi dall’ingresso per viaggiatori della stazione Centrale non è possibile vedere questa sala privata. Al Padiglione Reale si arrivava tramite il famoso “binario segreto” numero 21, lo stesso poi divenuto tristemente noto perché da qui partivano i convogli di ebrei, dissidenti e partigiani destinati ai campi di concentramento e sterminio nazisti disseminati in Europa. Il binario, che non corrisponde all’odierno 21 ma si trova lungo il piano stradale, è oggi la casa del Memoriale della Shoah, inaugurato nel 2013.

La stazione fu progettata nei primi anni del 1900 dall’architetto Ulisse Stacchini  Nel 1925 il ministro delle Comunicazioni del governo Mussolini, Costanzo Ciano, suggerì di aggiungere una sala d’attesa per la famiglia reale italiana, i Savoia.

Il padiglione è strutturato su due livelli. Il piano terra ha un paio di stanze che erano decorate con simboli fascisti rimossi dopo la caduta della dittatura e funge da anticamera al livello superiore. Una sontuosa stanza è al primo piano, allo stesso livello dei binari ferroviari. Qui ci sono interni in marmo in diversi stili architettonici, sculture degli emblemi reali, mobili eleganti forniti dai migliori interior designer dell’epoca e un balcone con vista sulla piazza sottostante.

Una porta nella stanza principale conduce a un piccolo bagno con un enorme specchio, che nasconde una scala segreta dietro di essa, che porta a una possibile via di fuga di emergenza.

Il padiglione è solitamente chiuso. Le persone che passano per la stazione possono guardare le porte della sala solo dall’esterno ma in alto sono visibili tre riquadri in majolica che mostrano alcuni eventi nella storia dei Savoia, tra cui un incontro tra Mussolini e il re Vittorio Emanuele III a Vittorio Veneto, un incontro che in realtà non ha mai avuto luogo. Gli occhi di Mussolini sono stati rimossi da quell’immagine: secondo una leggenda  un uomo con un fucile avrebbe sparato alla maiolica subito dopo la caduta del regime fascista.

 

Il Padiglione Reale è aperto al pubblico solo in occasioni selezionate: come gli eventi organizzati dal Fondo Ambiente Italiano (FAI);  inoltre è in catalogo per visite guidate a pagamento offerta da agenzie private.

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Foto fonte FS

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