Il Racconto della Domenica: Muhammad Ali non va alla guerra.
Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr.
Il campione di boxe dei pesi massimi Muhammad Ali (nato Cassius Clay, 1942-2016) durante la sua vita è stato schietto su molte questioni politiche, inclusa la sua opposizione alla guerra del Vietnam. Ali è stato arruolato dall’esercito degli Stati Uniti nel 1966 e chiamato per la visita di leva nel 1967. Ha partecipato alla visita di leva ma si è rifiutato di rispondere al suo nome o di giurare. Ciò portò all’arresto e alla condanna di Ali, che nel giugno 1971 fu poi cancellata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Nel marzo 1967, un mese prima della sua prevista visita di leva, Muhammad Ali spiegò perché non si sarebbe arruolato per combattere in Vietnam:
“Perché dovrebbero chiedermi di indossare un’uniforme e andare a diecimila miglia da casa e sganciare bombe e proiettili sui coglioni in Vietnam mentre i cosiddetti neri a Louisville sono trattati come cani e negati loro semplici diritti umani?
No, non andrò a diecimila miglia da casa per aiutare a uccidere e bruciare un’altra nazione povera semplicemente per continuare il dominio degli schiavisti bianchi sulle persone più oscure di tutto il mondo. Questo è il giorno in cui tali mali devono finire. Sono stato avvertito che prendere una tale posizione metterebbe a repentaglio il mio prestigio e potrebbe farmi perdere milioni di dollari che potrei accumulare come campione.
Ma l’ho detto una volta e lo dirò di nuovo. Il vero nemico del mio popolo è proprio qui. Non disonorerò la mia religione, il mio popolo o me stesso diventando uno strumento per schiavizzare coloro che stanno combattendo per la propria giustizia, libertà e uguaglianza…
Se pensassi che la guerra avrebbe portato libertà e uguaglianza a 22 milioni della mia gente non avrebbero dovuto arruolarmi, l’avrei fatto io volontariamente domani. Ma devo obbedire alle leggi della terra o alle leggi di Allah? Non ho niente da perdere difendendo le mie convinzioni. Quindi andrò in prigione. Siamo in prigione da quattrocento anni.”
….cinque anni più tardi alcuni studenti universitari gli chiesero di recitare qualcosa. E lui inventò per loro la poesia più breve della letteratura di tutti i tempi: “Me, We” (Eduardo Galeano)
Fonte: traduzione da Alpha History.
Il testo virgolettato è tratto dal libro “Chiuso per Calcio” di Eduardo Galeano, edizioni Sur
Foto: Nelson Dongala. Williamsburg, Brooklin, New York, USA
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